Intervista a TF Group- The Fool

Quali sono le domande imprescindibili che un’impresa deve porsi oggi per trasformare la ricerca in un motore di innovazione e successo?

Per trasformare la ricerca in un vero motore di innovazione, un’impresa deve porsi domande che vadano oltre la mera raccolta di dati. Non “quanti numeri abbiamo?”, ma “quale significato possiamo generare?”. Non “cosa pensano i consumatori oggi?”, ma “quali desideri e tensioni li guideranno domani?”. Non “quali trend seguire?”, ma “quali scenari siamo pronti a scrivere?”. La ricerca non è più solo strumento di validazione: è architettura del futuro. Serve chiedersi: quali segnali deboli stiamo ignorando? Quali frame guidano le scelte dei nostri clienti? Come trasformiamo insight in decisioni coraggiose? Le imprese che avranno successo non saranno quelle che sanno leggere il presente, ma quelle che usano la ricerca per immaginare e costruire il possibile.

In un contesto saturo di dati, come si costruisce una narrazione che generi davvero insight utili per il business?

In un mondo saturo di dati, il valore non nasce dall’accumulo ma dalla capacità di dare forma al caos informativo. I dati, da soli, sono coordinate: diventano insight quando vengono trasformati in storie che orientano decisioni e comportamenti. Una narrazione efficace non si limita a riportare fatti, ma seleziona ciò che è essenziale, collega i numeri a valori riconoscibili, evidenzia connessioni causali e apre scenari di azione. Così l’informazione smette di essere rumore e diventa frame strategico: uno strumento che non aggiunge complessità, ma restituisce direzione, chiarezza e impatto concreto sul business.

Quali sono le sfide principali che i vostri clienti affrontano nel trasformare i dati in azioni concrete?

Nell’abbondanza di dati che circonda le aziende, la sfida non è raccogliere ma dare forma. Ridurre è necessario, ma la differenza sta nel come: non con semplificazioni che banalizzano, bensì attraverso lo sviluppo e l’applicazione di competenze capaci di individuare ciò che è davvero rilevante e di mappare ciò che può essere esplorato nel tempo. È qui che la ricerca, supportata dall’AI, esprime il suo valore: non come filtro che elimina, ma come strumento che organizza e rende navigabile la complessità.

Un’altra sfida riguarda il tempo: la pressione delle decisioni rapide porta spesso a concentrarsi solo su pochi dati immediatamente utili, ignorando il resto. Così, però, la ricerca perde gran parte della sua forza e smette di essere realmente trasformativa. Per superare questo limite i dati possono e devono diventare percorsi esperienziali che le persone in azienda possano attraversare e vivere, così da comprenderli più a fondo e condividerne il significato. Solo quando la conoscenza si trasforma in esperienza collettiva è in grado di orientare scelte concrete e generare strategie durature